La risposta può rivelare molto di noi, ma sappiamo cosa dire?
E’ una tra le domande più scomode che possono essere fatte, ad un colloquio di lavoro, un incontro tra amici o in una conversazione tra conoscenti; molti di noi rimangono ammutoliti, cominciano a tergiversare oppure ironizzano o danno risposte di convenienza.
In realtà sarebbe il caso di pensarci per davvero… La risposta ci rivela la proiezione inconscia della persona che vorremmo diventare, ci fa riflettere su ferite emotive, paure, incertezze, attitudini, valori e desideri che troppo spesso soffochiamo nella quotidianità o perché “è impegnativo” pensarci davvero!!
Potremmo vedere la risposta a questa domanda come un vero e proprio esercizio di crescita personale e per fissarci un obbiettivo a medio/lungo termine che in momenti bui potrebbe diventare la nostra “luce in fondo al tunnel”, alla quale aggrapparci per non mollare.
Perché proprio 10 anni? Perché è un periodo che ci permette di crescere, migliorarci, liberarci dalle zavorre del passato, fare luce sulla strada che vogliamo percorrere, valutare la nostra capacità di essere “resistenti” (ovvero come abbiamo saputo fronteggiare e superare in modo positivo anche gli eventi negativi nel percorso già affrontato). Chi mi conosce già lo sa, mi piace che ci si focalizzi non solo su ciò che riteniamo essere un limite o un “fallimento”, ma piuttosto focalizzarci su quanto di buono e positivo (e vincente) abbiamo fatto, su quel qualcosa che ci ha fatti davvero crescere e ci ha reso più forti.
Valutare come vorremmo essere tra 10 anni ci permette di capire se gli obbiettivi che ci siamo dati finora siano stati forse irraggiungibili, perché poco veritieri e non alla nostra portata, ci aiuta a ri-focalizzarci sui nostri talenti, per definire degli obbiettivi realistici e raggiungibili, perché così deve essere.
Anche se abbiamo un obbiettivo che sentiamo “lontano”, piuttosto spezzettiamolo in step intermedi, così da darci la possibilità di valutare i passi fatti lungo il cammino; il fatto che li stiamo raggiungendo poco alla volta e con i giusti tempi, ci aiuta a rimanere positivi e focalizzati sullo step intermedio successivo. Questo modus operandi è molto efficace, vi consiglio di applicarlo nei vostri piani a medio lungo termine.
D’altronde, se non ho mai corso, non posso pretendere di fare una maratona tra 3 mesi, piuttosto posso fissare step intermedi che allungheranno i tempi, ma mi aiuteranno a rimanere focalizzata sull’obbiettivo, alla luce dei progressi positivi che sto facendo. Fisso di riuscire a correre una 10 km tra 3 mesi, una mezza maratona tra 6 mesi e una maratona tra 1 anno. In questo modo continuerò a mettermi in gioco e a lavorare su me stessa per superarmi, avrò degli obbiettivi chiari e gli step graduali mi permetteranno di non esagerare e raggiungere la giusta forma fisica per fare la maratona, senza rompermi e senza mettermi troppo sotto stress. Provare per credere!
C’è chi non riesce ad immaginare un futuro diverso dal presente, perché probabilmente ha una visione rigida, forse legata ad un forte bisogno di controllo, oltre che ad una scarsa fiducia nel saper fronteggiare imprevisti, che letteralmente lo bloccano e limitano.
La realtà è che noi, adesso, non siamo più la stessa persona che eravamo 5 minuti fa e non saremo gli stessi tra 10 giorni. Come possiamo pensare di essere immutabili?
Sicuramente, le paure alimentate negli anni da esperienze, scelte e credenze che riteniamo “sbagliate”, risultano gravare sulla nostra capacità di decidere chi vogliamo essere, ci rendono immobili e ci mettono dei limiti che ci sembra impossibile superare.
E se invece potessimo iniziare a liberare la nostra immaginazione, senza metterci dei paletti, e così decidere di evolvere e, perché no, cambiare, andando verso ciò che si desidera? E finalmente riuscire a dire ciò che pensiamo a quella persona che tanto ci blocca, o fare quella esperienza che tanto ci spaventa, o prenderci quel tempo che tanto diciamo di non avere…
Immaginare il futuro permette di anticipare quanto potrebbe accadere e quindi ci aiuta a mettere in campo strategie che potrebbero aiutarci a superare eventuali ostacoli.
E così, visualizzare, provare a mettere nero su bianco, cosa vorremmo fare e diventare tra 10 anni ci aiuta a diventare più elastici e più pronti per avere le energie e la forza per superare eventuali imprevisti che è normale che accadano, ma se l’obbiettivo è chiaro e raggiungibile di fronte a noi, diventano superabili e noi non rischiamo di rimanere paralizzati di fronte ad essi.
Troppo spesso facciamo fatica a vivere con pienezza il presente e per questo non riusciamo ad immaginarci un futuro sereno a medio e lungo termine. In un certo senso, preferiamo lasciare le cose come stanno, sperando che le certezze che abbiamo acquisito non cambino. Così, eviteremo di fare lo sforzo di credere ancora una volta che tutto può trasformarsi in qualcosa di “meglio”.
Il trucco c’è ma non si vede. Come possiamo definire chi vogliamo essere tra 10 anni, cambiamenti inclusi?
Perdonandoci, lasciando andare i fatti accaduti nel passato che ci hanno feriti e non lasciandoci prendere dall’ansia di “cosa potrebbe accadere” nel futuro.
E’ necessario concederci un momento per prendere contatto con i nostri BISOGNI più profondi, solo così potremo iniziare a soddisfarli, attivando le nostre energie interiori per acquisire serenità e fiducia, immaginando il nostro futuro come un perfetto investimento su di noi, senza lasciarci travolgere dalle correnti, ma avendo ben chiara la direzione che vogliamo prendere e la strada da percorrere.
Smettiamola di voler controllare tutto, la vita è meravigliosa proprio perché ogni giorno ci mette di fronte a nuove sfide e progetti inaspettati. La nostra forza nasce dal saperci ascoltare con attenzione, per lasciarci così sorprendere e non sopraffare dagli eventi.
E tu? Come ti vedi tra 10 anni?
Hai voglia di condividere con me il tuo pensiero?
Mi farebbe molto piacere…