Sei anche tu una persona che ha la tendenza a sottovalutarsi?
A non credere nelle sue capacità?
A pensare che gli altri siano sempre meglio di te, pertanto, cerchi di rimanere in seconda fila per non dare troppo nell’occhio ed evitare di esporti?
Benvenuto/a!
Sai qual è il problema vero? Che viviamo in una società competitiva, che sottovaluta il benessere delle persone, che evidenzia principalmente le cose positive, i grandi risultati, le cose eclatanti e che ci chiede di essere sempre al 130% delle nostre possibilità!
Ci ascoltiamo pochissimo e siamo sempre a rincorrere ciò che pensiamo gli altri si aspettino da noi: performanti sul lavoro, presenti con la famiglia, casa pulita e ordinata, frigo pieno di cibo, sport e palestra, vestiti stirati, impegni incastrati fino a metà 2024…
Non c’è spazio per pensare, per respirare, per riequilibrarci con noi stesse/i, per fare ciò che ci piace o anche solo per oziare, perché “Oziare è da perdenti!”
Ci credi davvero in tutto questo?
Credi davvero che l’unica cosa importante sia dimostrare al mondo che sei sempre sul pezzo, indaffarata/o, sempre in movimento, che non hai mai un minuto libero… davvero è questo ciò di cui hai bisogno?
Ecco, perché di bisogni si tratta!
Se il tuo personale bisogno va in contrasto con questa modalità di “vivere” la tua quotidianità, quasi sicuramente ti sentirai schiacciata/o da un peso che ti porta a sentirti inadeguata/o.
Il senso di inadeguatezza porta inevitabilmente a sottovalutarsi, limitando la capacità di gestire le relazioni interpersonali, in ambito privato e professionale. Questo circolo vizioso però va ad alimentare la mancanza di fiducia in te stessa/o, insicurezza, complessi e ansia.
Quindi magari ti sei trovata/o a dover gestire tachicardia, giramenti di testa, affanno e addirittura attacchi di panico.
Se sì, il tuo cuore e il tuo corpo stanno cercando di mandarti un segnale; stanno cercando di dirti che forse questo tipo di “vita” non è la vita che vorresti, non ti appartiene, non appaga i tuoi bisogni primari, i tuoi desideri…
Proviamo ad approfondire quali sono questi segnali e vediamo come possiamo provare a gestirli, riscoprendo quell’IO sepolto che ha bisogno di emergere!
- Dai priorità al benessere/alle necessità degli altri, mettendo in secondo piano le tue.
Così facendo ti sembrerà di essere gentile e altruista, in verità stai mettendo la felicità e i bisogni degli altri prima dei tuoi. La realtà è che tu vali quanto gli altri, per cui meriti esattamente la stessa felicità e hai diritto a soddisfare anche i tuoi bisogni! Non è riprovevole mettersi sullo stesso piano di chi abbiamo accanto… anzi, riequilibra la relazione, aiutando a mettere basi solide e durature.
- Sei troppo modesto e quando ti viene fatto un complimento subito sminuisci!
La modestia (mascherata da insicurezza) non ti permette di lasciarti “amare” dagli altri. Accettare un complimento è un ottimo modo per mettersi in connessione con l’altro. Essere umili è una virtù meravigliosa, ma essere consapevoli dei propri punti di forza e applicarli quando necessario, fa di te una persona equilibrata e meno insicura. Se sei stata/o brava/o dittelo e lasciatelo dire!
- Vai alla ricerca della conferma altrui per ogni cosa (un abito nuovo, un pensiero, una risposta,…)
“Come sto?”, “Cosa faccio?”, ”Se dico questo va bene?” Sebbene questo non porti a nulla di realmente negativo, ti mette sempre in secondo piano rispetto a ciò che l’altro pensa. Non hai la necessità di affermarti sulla base di ciò che l’altro dice o pensa che dovresti dire/ indossare. La tua personalità ti appartiene ed è il tuo valore aggiunto, che sia essa espressa attraverso un abito, un modo di dire o di fare. E poi, le tue opinioni sono tue ed è giusto farle valere (senza essere aggressivi, certo…)
- Metti in dubbio le tue possibilità e capacità.
Ognuno di noi è unico e pertanto ha il diritto di esprimersi secondo la sua personale volontà. Se sei una persona che si sottovaluta fai fatica a vedere i tuoi obbiettivi realizzati, ma perché passi il tempo a realizzare quelli degli altri. Sei il risultato delle tue esperienze passate, non focalizzarsi solo sui fallimenti è la chiave. Prova a pensare a quante cose belle, importanti hai fatto, alle battaglie vinte, ai momenti difficili superati… tu sei quella persona, hai quella grinta e hai quelle capacità!
- Fatichi ad uscire “dal tuo guscio”
Fai fatica a trovare la forza per metterti in gioco perché pensi di non essere abbastanza, di non avere le capacità. Nessuno è perfetto, nessuno nasce “imparato”, la strada di fronte a noi ce la costruiamo giorno dopo giorno, ma se non ti dai la possibilità di crescere, sperimentare e andare avanti, rimarrai sempre nel tuo orticello, bloccato. Sperimenta, ritrova la curiosità che avevi quando eri bambino e prova a metterti in gioco. Sbagli, cadi, ti rialzi… come tutti. Non hai nulla di meno degli altri!
Basare le nostre scelte sul giudizio degli altri ci porta inevitabilmente a tarparci le ali da soli.
La quotidianità è già complessa, le relazioni difficili e le soddisfazioni poche, cerchiamo di non sabotarci con le nostre mani!
Amiamoci un pochino di più e impariamo a gestire la nostra ansia e le nostre paure: che bello essere imperfetti, ma felici!
Se hai necessità di riprendere in mano la tua vita, imparando a gestire le emozioni, per riscoprire il tuo IO interiore e capire come dare valore ai tuoi bisogni, senza sentirti inadeguata/o, contattami e cerchiamo di capire insieme se posso aiutarti ad iniziare questo cammino.