Fare un passo indietro nella nostra mente per passare dalla modalità del fare alla modalità dell’essere è un’abilità centrale nella pratica della mindfulness. Se prestiamo attenzione a sensazioni, pensieri e sentimenti, le energie negative nella nostra mente perderanno gran parte del loro potere.
La modalità del “fare” è quella dell’efficienza.
Ci viene chiesto giornalmente di essere efficaci ed efficienti, veloci, performanti e lo spazio che dedichiamo al correre avanti e indietro per portare a termine scadenze, urgenze, problemi (degli altri) è tanto, a volte troppo e porta inevitabilmente a risvolti negativi al nostro “essere”.
Quando entriamo in questa modalità, mettiamo il pilota automatico (spesso ci preoccupiamo per il futuro e siamo in ansia per il passato) e non ci lasciamo davvero toccare da ciò che proviamo o potremmo provare, non c’è tempo!!
In confronto, in effetti, la modalità dell’essere può sembrare piuttosto noiosa e poco attraente: dopo tutto, che senso ha starsene seduti lì, con la mente calma, nel silenzio… a meno che tu non sia un monaco buddista o un mistico, lo consideri tempo perso!
Ecco, la modalità dell’essere non appartiene solo a chi è più incline alla spiritualità: quella consapevolezza di base, non giudicante, che arriva in primo piano quando si entra consapevolmente in questa modalità è sempre a nostra disposizione.
Può regalarci nutrimento e calma nella nostra frenetica vita del fare.
Si potrebbe vedere quasi come un “coffee break”, ma invece del caffè, è tempo che ci doniamo per ricarica le energie e ritrovare il nostro equilibrio.
Potremmo chiamarlo “balance break”.
Abbinando la modalità dell’essere mantenendo attenzione alle sensazioni, ai pensieri o ai sentimenti aiuta ad essere effettivamente più efficaci quando entriamo nella modalità del fare.
E’ importante riuscire a stare (nel momento presente) per qualche secondo, ascoltarsi e anche se si viene invasi da una moltitudine di pensieri e di “dovrei”, provare a lasciar scorrere tutto, rimanendo concentrati sul qui e ora, non lasciando spazio per passato o futuro, per l’ansia o per qualsiasi altra emozione negativa.
Non combattiamo i pensieri che si intrufolano nella nostra mente, in quel momento lasciamolo scivolare via, nello stesso modo in cui vi è entrato. Non si combatte il pensiero, perché altrimenti si ricade nella modalità del fare : pensare ”devo scacciarlo”… non funziona!
Cosa devo fare se la mia mente viene improvvisamente distratta da un’emozione o da un pensiero?
Semplicemente osservarlo: senza giudicarlo/giudicarti e senza interagire con esso.
Quali sono le modalità del fare?
- Giudizio: chiederti se hai detto o fatto la cosa giusta
- Autocritica : Pensare che dovresti essere più tollerante/intraprendente/produttivo…
- Farsi travolgere dalle emozioni : Arrabbiarti con il collega e chiedersi come abbia potuto essere così scortese
- Ripensare continuamente : Tornare con la mente al passato, che sia con ansia, rammarico o qualsiasi altra emozione
- Elucubrare : Chiedersi se ad una festa ci sarà da mangiare o se l’assicurazione ti coprirà se dovessi rompere gli occhiali o se domani pioverà…
- Reagire : reagire d’istinto invece che fermarsi un attimo a pensare alla migliore soluzione da prendere
L’autocritica e il perenne vagliare ogni tua decisione, sono sinonimi di una mente incastrata nella modalità del fare.
I segnali della modalità dell’essere:
- Reattività : non reagire a nessuna distrazione interna o esterna, limitandoti ad osservarla e lasciarla andare
- Attenzione : focalizzarsi sul momento presente e, se ci si distrae, riportare l’attenzione sull’oggetto della concentrazione (un’emozione, un oggetto, uno stato d’animo, una risposta…)
- Non giudizio: non pensare a ciò che succede o è successo, lascia andare i “dovrei” e fai spazio ai “sarebbe dovuto succedere…”
- Accettazione : non criticarsi e non sentirsi delusi da se stessi, ripensando ad un errore commesso. Tutti sbagliamo, non c’è nulla di irreparabile.
- Non cedere alla passività : il non prendere decisioni, non pianificare, non risolvere i problemi appartiene alla modalità del fare
- Non farsi travolgere dalle emozioni : sganciarsi dalla storia che sta dietro ad ogni emozione e concedersi di viverla per quella che è.
Che dite?! Siamo pronti per provare a lasciar andare un’abitudine tra le modalità del fare e così far entrare nella nostra quotidianità una nuova pratica appartenente alla modalità dell’essere?
Su quale nuova azione dell’essere vorreste provare a lavorare?
Fatemi sapere nei commenti e se volete, confrontiamoci!