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PENSIERI ED EMOZIONI

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I nostri pensieri possono influenzare le nostre emozioni. 

Viceversa, le emozioni possono influenzare i nostri pensieri.  Il nostro umore per natura è variabile. 

Alcuni schemi di pensiero però possono trasformare un momento di calo del nostro benessere emotivo in qualcosa di più duraturo come ansia, tristezza e stress.

Oggi gli studi hanno determinato che non sono in sé le emozioni negative a fare “il danno”, ma il modo in cui reagiamo ad esse. Lo sforzo che compiamo per cercare di liberarci dagli stati negativi, la ricerca a tutti i costi di una causa o di una soluzione, rischia di peggiorare le cose.

L’effetto che si ottiene è quello delle sabbie mobili: più si lotta per uscire e più si affonda.

Questo accade perché la nostra mente è strettamente connessa alla memoria.

Davanti a uno stato emotivo negativo che insorge, inneschiamo un processo per cui, se ci sentiamo tristi, iniziamo a disseppellire dal passato ricordi che rispecchino il nostro stato emotivo del momento, per cui la tristezza si autoalimenta.

Questa attività mentale, infatti, fa sì che, al malessere del momento, si sommino i dolori del passato e i timori per il futuro.

Come se non bastasse, questo genera in noi una serie di sensi di colpa, perché sprofondiamo ulteriormente nella tristezza, anziché riuscire ad uscirne. 

Di conseguenza, iniziamo a generare pensieri autocritici e a giudicarci negativamente: “E’ colpa nostra. Non siamo abbastanza forti. Non ci stiamo impegnando abbastanza. Dovremmo fare di più. Non ce la faremo mai…”

In questo ciclo distruttivo di recriminazioni e di autocritica, finiamo per incolparci sempre di più di non riuscire a essere chi vorremmo essere, di non corrispondere al nostro ideale di persona.

Tutto questo processo accade in un tempo brevissimo, senza che ne siamo consapevoli.

È così che il nostro modo di reagire può trasformare emozioni temporanee e non problematiche in emozioni persistenti e problematiche.

Infatti, ogni sforzo che facciamo per liberarci delle emozioni e dei sentimenti sgradevoli, cercando di risolvere il problema, non fa che ritorcersi contro di noi.

Il perché è da ricercare in uno strumento potentissimo della mente: il pensiero razionale critico (Metodo Mindfulness, di Penman – Williams).

La mente analizza la distanza che c’è tra il suo stato nel presente (per esempio la tristezza) e come invece vorrebbe essere (felice). Lo fa continuando ad applicare la modalità del fare: suddividendo il problema in tanti piccoli pezzi, cercando di risolvere ognuno di questi e, successivamente, tornando a guardare il problema nel suo complesso per vedere se si è ridotta la distanza tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere, e se ci siamo quindi avvicinati all’obiettivo.

Se questo funziona bene nelle questioni pratiche, applicato alla sfera emozionale, può peggiorare notevolmente la situazione.

Ciò accade perché la nostra attenzione si concentra sulla distanza tra come siamo e come vorremmo essere, suscitando in noi domande pericolose, come “cosa c’è che non va in me?”, “perché sbaglio sempre?”, “perché faccio sempre gli stessi errori?”.

Queste domande avviano un ciclo distruttivo di recriminazioni, di autocritica e di sensi di colpa, che minano la nostra autostima e la fiducia in noi stessi.

Le ricerche dimostrano che rimuginare è il problema e non la soluzione.

Partendo quindi dal presupposto che non è possibile impedire che si inneschino:

  • Emozioni e ricordi infelici
  • Pensieri autocritici
  • Pensieri negativi

L’unico modo che abbiamo per intervenire è quello di fermare ciò che accade dopo l’insorgere di uno stato emotivo negativo, quindi evitare che si crei il circolo vizioso che si autoalimenta e che innesca un vortice di ulteriori pensieri negativi e ipercritici.

Questo è possibile farlo solo attraverso la consapevolezza.

Essere consapevoli che stiamo pensando quando stiamo pensando, ci consente di osservare i nostri pensieri a distanza, senza identificarci, senza seguirli. Lo stesso vale per le sensazioni e le emozioni.

Essere consapevoli significa fare un passo di lato, che ci permette di uscire dal chiacchiericcio negativo continuo della mente e dalle emozioni che si innescano come reazione e così lasciar scorrere i pensieri e le emozioni, senza lasciarci sopraffare da esse.

Tags: Mindfulness

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