Il regalo più grande che possiamo farci e che possiamo fare è quello di ACCETTARE noi stessi e gli altri per la nostra unicità. Dobbiamo accettare le differenze e smettere di voler cambiare gli altri a nostra immagine e somiglianza. Gli altri hanno il diritto di poter esprimere i propri bisogni e modi d’essere tanto quanto noi abbiamo il diritto di farlo.
In una comunicazione, a due, equilibrata ed efficace, si lascia spazio all’altro e si sa quando è il momento per prendersi i propri spazi.
Eccedere da una parte o dall’altra può solo portare a posizioni altamente remissive o troppo aggressive. Stare nel mezzo e utilizzare uno stile assertivo è ciò che ci aiuta nel metterci in relazione con gli altri.
Proviamo a collocarci nelle colonne delle 8 caratteristiche di personalità qui sotto riportate.
Domandiamoci per ognuna: “Mi colloco agli estremi o sono piuttosto nel mezzo?”
E se mi colloco agli estremi, qual è la mia tendenza?
Estremo 1 | Mezzo | Estremo 2 |
Il chiacchierone | Il silenzioso | |
Il proattivo | Il reattivo | |
Il sensibile al dolore | Il poco sensibile al dolore | |
Il socievole | Il solitario | |
Il diurno | Il notturno | |
Il perfezionista | L’approssimativo | |
Il rapido | Il lento | |
L’affettuoso | Il freddo/distaccato |
Non c’è giusto o sbagliato. Questa visione serve solo per capire da che “parte” tendenzialmente stiamo. E per questo non ci giudicheremo, perché il non giudizio, insieme all’accettazione, sono i punti focali di un buon comunicatore.
Imparare a non giudicarsi è il primo passo verso l’accettazione di noi e delle nostre emozioni e peculiarità. Il non giudicare ci permette di mantenere l’altro al nostro stesso livello (senza ergerci sul gradino più alto, oppure perire su quello più basso).
Questa continua lotta tra accettazione e giudizio caratterizza le persone definite “permalose”.
Una critica sincera è difficile da accogliere, specie se arriva da una persona molto vicina a noi (come un parente o un amico), ma da fastidio anche se a farla è un perfetto sconosciuto.
L’essere permalosi è una caratteristica molto più diffusa di quanto pensiamo. Anche chi ci dice di non prendersela mai, in realtà scalpita ogni qualvolta viene messo in imbarazzo o giudicato di fronte ad altri. E’ necessario però fare una distinzione tra le diverse tipologie di permalosi.
Ci sono 3 tipologie di permaloso:
Il perfettino: quello che non può mai sbagliare e che prende ogni commento o osservazione come se fosse un affronto personale. Se ti ritrovi in questa tipologia, è suggerito imparare ad accettare che gli errori fanno parte della nostra vita e che non dipende tutta la nostra vita da quel singolo evento.
L’inefficace: qualsiasi critica è una conferma del suo essere sempre e comunque inutile; una persona di poco valore, qualcuno che non conta nulla. Questo atteggiamento ha radici un po’ più profonde e con molta probabilità risale ad episodi dell’infanzia in cui sono state ricevute scarse attenzioni e che hanno leso la nostra autostima.
Il viziato: colui che secondo mamma e papà può tutto. Portato su un piedistallo d’oro fino a dopo la Laurea, il soggetto scopre inaspettatamente che là fuori c’è un mondo che non è obbligato a lodarlo e venerarlo per le sue caratteristiche. Il colpo è spesso traumatizzante e le critiche diventano così intollerabili.
E tu, che permaloso sei?!
Qualsiasi permaloso tu sia, alla base di tutto c’è un unico elemento: il poco equilibrio tra accettazione e giudizio.
Siamo così sensibili alle critiche perché in fondo temiamo che gli altri abbiano scoperto che quello che abbiamo sempre pensato (male) di noi, sia ora visibile a tutti.
Questo diventa per noi intollerabile, motivo per cui reagiamo con il classico atteggiamento del permaloso.
Rafforzare la nostra autostima, attraverso l’accettazione di chi siamo e di chi vogliamo essere, senza giudicarci eccessivamente, risulta quindi un ingrediente essenziale per raggiungere i nostri obiettivi.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Fammi sapere sotto nei commenti!!