Con la mindfulness si può portare alla luce, in modo elegante ed efficace, il meglio di noi stessi.
Ma in primo luogo, è fondamentale esplorare noi stessi, come abbiamo già detto tante volte per imparare ad essere (o tornare) flessibili.
Essere rigidi, nascosti dietro alle nostre convinzioni, alle nostre credenze non ci permette di mettere il naso fuori e scoprire davvero il mondo, oltre che permettere al mondo di creare una connessione con noi.
L’obiettivo deve essere quello di far emergere il nostro vero potenziale, non di aggrapparci a un rigido sistema di pensiero.
In qualsiasi momento, occorre adattare il nostro approccio, in modo che possa rispondere alle situazioni che si verificano nel nostro quotidiano. Il processo di cambiamento è ovviamente specifico per ciascuno e non esiste una formula preconfezionata da seguire, ma si rende necessario regolare questo approccio (all’altro e alla vita) affinché coincida con le aspettative e le esigenze nostre e degli altri.
Il processo non è incentrato soltanto “su di te”, ma è comunque realizzato da te.
È indispensabile sviluppare una curiosità insaziabile per quanto riguarda la propria vita.
Questo atteggiamento consente di percepirsi come un essere umano unico, animato da emozioni, sentimenti e problemi propri.
Questa consapevolezza incrementa la capacità di mettere in atto soluzioni nonché di analizzare ogni situazione con un certo distacco.
Quando le persone si pongono obiettivi rigidi, spesso ciò produce una linea di condotta che porta a qualcosa di inconclusivo/insoddisfacente. La vita non si svolge mai in modo lineare. Le sfide possono sorgere dal nulla e occorre essere disposti ad apportare modifiche, se necessario.
I bambini ci offrono bellissimi esempi di flessibilità.
Un bambino può conservare un’idea per un lungo periodo di tempo (come, ad esempio, farsi regalare un giocattolo particolare per il suo compleanno).
Si adopera in ogni modo per realizzare il suo sogno e rimane concentrato sul suo obiettivo, senza prendere nemmeno in considerazione la possibilità che il suo desiderio non si avveri.
Sarà capace di negoziare, contrattare, supplicare, piangere pur di ottenere ciò che vuole.
Dispiegherà quindi una serie di comportamenti molto più ampia di quella di un adulto, che invece ha sempre timore di mostrarsi più imbarazzato che efficace.
Ammettiamolo, molti di noi adulti hanno perso questa flessibilità.
Ok, non viene richiesto di buttarsi a terra e fare i capricci come se fossimo bambini viziati, ma mantenere la visione flessibile e curiosa che i bambini hanno e che noi adulti, per mille ragioni, abbiamo accantonato o perso crescendo.
“Sperimentare” è l’azione da tenere bene a mente.
Vedi che cosa funziona, e che cosa no, per adeguare l’approccio flessibile in base al contesto circostante.
In qualsiasi sistema o organizzazione, chi possiede flessibilità si trova sempre a ricoprire ruoli di un certo livello. Se siamo in grado di considerare una prospettiva interessante che gli altri non vogliono o non possono prendere in considerazione, emergiamo dalla massa in modo del tutto naturale.
Questo concetto è qualcosa da apprezzare e applicare per tutta la vita.