Troppe volte ci troviamo ad avere paura di “fare o dire cose” solo perché pensiamo “CHISSA’ COSA PENSERANNO GLI ALTRI…”
Perché questo accade? E poi… possiamo svincolarci da questo pensiero per riuscire ad essere le persone che vogliamo, senza limiti o pregiudizi?
La risposta è SI’!
Ciò che troppo spesso non consideriamo è il fatto che ciò che pensano gli altri per noi è importante perché, se è un qualcosa che possiamo considerare positivo, ci aiuta ad aumentare la nostra autostima, alimentando sicurezza e fiducia in noi stessi.
Se una persona ti dice: “Come sei bella oggi!” la tua giornata probabilmente prenderà una piega diversa. Ti sentirai più serena e di riflesso il tuo atteggiamento nei confronti degli altri e della giornata stessa sarà più positivo.
Pensa invece se una persona ti dicesse: “Che brutti pantaloni che hai oggi! Così larghi!!” è facile che la tua giornata prenda una piega meno radiosa e spumeggiante. Forse inizierai a pensare che ha ragione, che sono brutti, che sembri più grassa, che “Ecco, non dovevo comprarli, lo sapevo”…”In effetti, non sono da me!”
Mi soffermo su questa frase perché è di una potenza pazzesca: “Non sono da me!”
Cosa stai cercando di dirti con questa frase? Prova a pensare…
Hai comprato questi pantaloni perché ti piacevano e ti facevano sentire a tuo agio, perché il colore ti ha colpita, perché la forma è particolare, ma confortevole, perché ti permette di coprire quelli che vedi come tuoi difetti, ma riescono in qualche modo a risaltare invece i tuoi pregi… li hai comprati perché ti fanno stare bene, e non vedevi l’ora di metterli!
Tutto crolla perché qualcuno ti dice che non gli piacciono.
Ecco che nella tua mente parte subito il pensiero che l’altro ha ragione, perché questi pantaloni vanno “fuori” dal tuo modo di vestire solito e quindi cominci a mettere in dubbio la tua scelta e a pensare che DEVI ritornare nei ranghi, perché così non va bene.
Ma chi lo dice che non va bene?
Arrivi addirittura a convincere te stessa che non va bene…
Perché? Perché hai riposto nel giudizio degli altri il metro con il quale tu stessa ti misuri.
Ma cosa c’è di sbagliato nel mettere un paio di pantaloni diverso dal solito?
Potrei capire che magari, se fossi uscita in mutande, la cosa avrebbe potuto essere in effetti commentabile (ma per altre ragioni, quali il buon costume e la decenza), ma detto questo, se sei solita mettere i jeans e invece oggi avevi voglia di mettere proprio quei pantaloni morbidi e colorati, perché ci stai bene e ti senti a tuo agio, chi lo dice che non puoi metterli?
I nostri atteggiamenti sono condizionati da paure, pregiudizi e preconcetti spesso legati ad esperienze passate, a come siamo cresciuti, alle persone che ci hanno accompagnato nei primi anni della nostra vita e ai condizionamenti.
Ogni società, ogni ambiente, ogni gruppo ne possiede di specifici, spesso legati al bisogno del perfezionismo, ai sensi di colpa, falsi miti, etc..
Questi sono tutti pensieri irrazionali.
Pantaloni a parte, ti riporto alcuni esempi, per meglio farti capire…
1. Devo piacere a tutti e andare d’accordo con tutti.
2. Devo essere perfetto.
3. Quando le cose non vanno come vorrei, è una catastrofe.
4. È più facile evitare certe difficoltà della vita, piuttosto che affrontarle.
5. Gli altri dovrebbero comportarsi come dico io.
Questi pensieri provocano sofferenza emotiva, in particolare ansia, senso di colpa, tristezza e rabbia.
Se, quando salgono in noi pensieri di questo tipo, riuscissimo ad accorgercene, facendo ricorso alla razionalità, sarebbe possibile smascherare la falsità di queste affermazioni, ridimensionando così la portata negativa che questo pensiero ha in noi e la relativa nascita di emozioni altrettanto negative. Diventare consapevoli di questo gioco mentale, diventa quindi la chiave.
Ecco che allora, se la persona che incontriamo proprio quel giorno in cui abbiamo messo dei pantaloni diversi, ci dice: “Che brutti pantaloni che hai oggi! Così larghi!!” riuscirai ad avere la prontezza di riflessi per rispondere:
“A me piacciono molto, sono un po’ diversi dal solito, risaltano la mia solarità!”
Ecco che il giudizio della persona di fronte a noi non peserà più come un macigno, ma anzi sarà un modo per confermare a me stessa che “Oggi ho deciso di essere me stessa e di vestire ciò che volevo e porterò a testa alta questa mia decisione, sicura di me e delle mie volontà!”
Abbiamo paura del giudizio altrui, ma siamo noi i primi a giudicarci!
Non giudicare non significa non operare delle scelte, ma piuttosto discriminare ciò che è più adatto a noi e viverlo totalmente, senza bisogno di prestare attenzione al bisogno compulsivo della nostra mente di formulare a tutti i costi una opinione, sia essa positiva o negativa.
E’ vero, è pressoché impossibile non giudicare, ma è possibilissimo lasciare andare tutto il carico emotivo che si porta dietro il giudizio.
Giudicarci sempre “non adeguati” o “fuori posto” non fa altro che alimentare la nostra sicurezza e la nostra fobia sociale legate proprio alla paura del giudizio altrui.
Quindi??
Leggerezza e non giudizio! E se agli altri non piacciono i pantaloni che portiamo?! Pazienza!! Guarderanno altrove se sono così disturbati…..”
Se sei interessata/o ad imparare a gestire le tue emozioni, a liberarti dal peso del giudizio altrui e vuoi imparare ad approcciare la tua quotidianità e le tue relazioni con più leggerezza, contattami e cerchiamo di capire se posso esserti di aiuto per iniziare la tua trasformazione!