Quando sei in modalità “fare”, nel tuo quotidiano, la mente giudica le cose buone o cattive, giuste o sbagliate, importanti o non importanti, urgenti o non urgenti, e così via.
In modalità “essere” tutti questi giudizi sono sospesi.
Ci sei tu, nel momento presente, che vivi la tua esperienza. Punto.
Spesso ci risulta difficile accettare ciò che ci passa per la testa.
Diamo un’occhiata a questo semplice esempio: immagina di provare del risentimento nei confronti di un amico che ha avuto un sacco di riconoscimenti professionali.
Il risentimento è un’emozione sgradevole da provare, non solo in quanto tale, ma anche perché non ti piace provarla.
Sai che la forte invidia che senti non ti appartiene: il risultato è che non ti piaci in questa veste.
E’ probabile che questo schema emotivo negativo ti sia famigliare: è il circolo vizioso dello stare male perché si sta male.
Potresti averlo sperimentato anche con l’ansia: essere ansioso ti fa sentire che non puoi farcela, il che ti porta ad aumentare l’ansia.
Allo stesso modo, sentirti depresso rischia di deprimerti ancora di più.
L’attitudine che coltivi attraverso la consapevolezza è l’accettazione: guardi e riconosci la tua invidia e il tuo risentimento, ma non ti rimproveri per il fatto di provarli.
Grazie alla mindfulness possiamo capire che il semplice “osservare” ti permette di riconoscere come e dove si manifestano invidia e risentimento.
L’approccio da avere è quello dell’osservazione: ascoltati per capire come l’emozione sta agendo sui tuoi pensieri e sul tuo corpo.
E’ puramente mentale o provi anche sensazioni fisiche?
Senti tensione muscolare? Se sì, dove?
Il tuo cuore batte più velocemente o ti senti accaldato/arrossato?
Oppure stai sperimentando l’invidia come un modo per sostenere, nella tua mente, un copione che pensi ti appartenga?
Osserva ora come le tue emozioni si ripercuotono sul tuo corpo e come questo reagisce.
Concentrarti sul corpo ti aiuta a non pensare all’emozione: non chiederti perché, ma COSA accade.
Cosa provo in questo momento?
Che rapporto ho con questo sentimento?
In questo processo di auto analisi non ci stiamo difendendo, ci stiamo prendendo cura di noi!
Come?
Semplicemente rimanendo sull’esperienza presente ci stiamo regalando la nostra consapevole attenzione.
Va tutto bene.
Se guardiamo alle nostre emozioni con uno spirito di amichevole curiosità, sarà molto più facile sviluppare l’accettazione. Se pensi che possa aiutare, puoi dire “OK” a te stesso: un’estrema sintesi che sta per “Va bene se mi sento così”.
Un’altra idea può essere quella di coltivare una sorta di sorriso interiore: un’espressione di disteso calore, verso te stesso.
In questo modo sostituisci l’avversione che provi nei confronti di una sensazione spiacevole con una risposta più costruttiva, non più innescata dalla reazione a catena del disagio.
Il circolo vizioso del giudizio.
Le emozioni negative fanno parte della psiche umana e spesso si alimentano in un circolo vizioso di giudizi (vedi sotto)
(immagine realizzata da me)
Accogliendo consapevolmente le emozioni, con gentilezza, possiamo spezzare il circolo vizioso dello star male perché si sta male.
Ci avevi mai pensato?
Come vivi le tue emozioni?
Fammi sapere nei commenti!