Cosa vuol dire essere assertivi?
Essere capaci di avere un atteggiamento positivo e costruttivo verso sé stessi e verso gli altri e di saper riconoscere, rispettare ed esprimere i propri bisogni nel rispetto di quelli altrui.
Comportarsi in modo assertivo vuol dire quindi riuscire a bilanciare i propri bisogni con quelli dell’altro.
Ad esempio, in uno scambio comunicativo può capitare di essere d’accordo con il nostro interlocutore e va a finire che esprimiamo le stesse emozioni e gli stessi stati d’animo.
In questo caso la comunicazione avrà un esito sicuramente piacevole e positivo.
Quando, invece, non ci troviamo d’accordo con l’altro e abbiamo prospettive diverse nel leggere la realtà, ecco che lo scambio si evolve in un’interazione dove ci sentiamo “in obbligo” di cercare di convincere l’altro che la nostra posizione sia quella più “giusta”.
In questo caso diventa quindi fondamentale riconoscere i propri stati d’animo attraverso l’autoconsapevolezza e considerare i sentimenti dell’interlocutore, entrando in empatia con lui.
Soprattutto in questo caso il comportamento assertivo ci permette di far valere il nostro punto di vista senza prevaricare l’altro; ci dice di essere diretti, sinceri e rispettosi di noi stessi e degli altri.
Vedremo che sapersi esprimere in modo chiaro, senza apparire prepotenti o remissivi, porterà molti vantaggi nella sfera privata e professionale, perché comunicare le proprie idee permette anche di accrescere la propria autostima.
Vediamo allora come diventare assertivi in 7 semplici passi:
1. Concentrarsi sul proprio valore
Bisogna sempre tenere a mente che i nostri bisogni e le nostre necessità hanno la stessa importanza di quelle degli altri: non dobbiamo mai forzatamente compiacere chi abbiamo di fronte, perché così finiremo per pentircene. È necessario credere in noi stessi e nelle nostre capacità: abbiamo tutte le risorse a disposizione per dire ciò che pensiamo e per affrontare qualsiasi cosa, anche le sfide più difficili. Tu vali tanto quanto l’altro, ricordalo sempre!
2. Dare importanza alle parole
Ogni qualvolta dobbiamo parlare o iniziare un discorso, cerchiamo sempre di chiarire mentalmente quello che vogliamo dire e soprattutto raggiungere con le nostre parole.
Se siamo confusi il rischio è che chi ci ascolta non capirà proprio niente.
Meglio usare frasi brevi e chiare, che arrivino dritte a chi ci sta ascoltando.
Evitiamo di scusarci continuamente oppure di girare intorno ai concetti; meglio essere diretti e precisi, con un tono di voce calmo, deciso e alto abbastanza da permettere a tutti di ascoltarci senza difficoltà. Credi in ciò che dici, senza esitazione.
3. Curare il linguaggio “non verbale”
Quando parliamo con qualcuno cerchiamo sempre di guardarlo negli occhi, per trasmettergli maggiore fiducia, mantenendo sempre la giusta distanza
No fiato sul collo, ma neanche andare dall’altra parte della stanza!
Spalle rilassate, un bel sorriso e inizia a parlare: evita gli atteggiamenti dittatoriali, no dita puntate o mani sul bacino. Atteggiamento sicuro e accogliente.
4. Essere aperti e in ascolto
Conoscere e voler in qualche modo imporre le tue idee, non significa non poter essere recettivo rispetto ai punti di vista altrui.
Il modo migliore per relazionarsi con il prossimo consiste nel cercare una mediazione tra i nostri bisogni e quelli dell’altro.
Cerchiamo sempre di esprimere le nostre idee senza remore, ascoltando con attenzione anche quelle di chi si trova di fronte a noi.
È sempre costruttivo considerare un punto di vista diverso dal nostro!
5. Ribadire il proprio punto di vista
Se durante un discorso hai già espresso il tuo parere, non avere timore di farlo nuovamente: la chiave della persuasione è afferrare più e più volte le proprie idee.
Questa strategia va seguita sempre mantenendo la calma, senza alzare la voce e continuando ad avere un atteggiamento di apertura verso l’altro.
Imporsi con la forza non lascia mai nulla di positivo per la crescita della relazione.
6. Non bisogna fuggire e non bisogna aggredire
Durante un conflitto bisogna sempre trattare chi sta di fronte a noi con calma e decisione: una persona molto arrabbiata potrebbe risultare aggressiva e noi non dobbiamo mai farci trascinare dalle sue emozioni.
Può essere di aiuto lasciarla sfogare, ascoltarla e poi spiegare le nostre ragioni, mantenendo sempre attivo il contatto visivo.
In questo modo darai l’esempio per assumere, a sua volta, un atteggiamento assertivo.
7. Non essere bullo
Il rispetto verso sé stessi va coltivato parallelamente con il rispetto verso gli altri.
Trattare le persone come subalterni o aggredirle verbalmente, potrebbe portarci dalla parte del torto e i sensi di colpa che si potrebbero creare ci porteranno ad uno stato emotivo difficile da gestire. E’ sempre controproducente imporsi con la forza!
Ricordiamoci inoltre che:
– lo sguardo gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione assertiva: guarda chi hai di fronte negli occhi (non dominando la scena, basta farlo nei momenti cruciali del discorso).
– attenzione alla stretta di mano, dosando la forza nella stretta in base all’altro, mantenendo il contatto visivo, sorridendo.
– mantieni la giusta distanza e cerca di osservare i segnali che l’altro ti manda nel momento in cui ti avvicini. Se per l’interlocutore sarà “troppo” (come un’invasione di campo) avrà reazioni che ti faranno capire che forse facendo un passo indietro si sentirà più a suo agio.
E tu che comunicatore sei? Riesci ad essere sempre assertivo (anche con gli interlocutori più “molesti”)? Fammi sapere sotto nei commenti!