TRASFORMIAMO LA RABBIA IN QUALCOSA DI COSTRUTTIVO!
Spesso ti capita di sentir crescere la rabbia dentro, magari mentre ti stai confrontando con qualcuno, e non capisci perché?
Questa rabbia poi ti porta anche a dire o fare cose per le quali pochissimi secondi dopo ti sei già pentito/a o per le quali poi provi un profondo senso di colpa?
La rabbia, come tutte le emozioni che scatenano una forte reazione (a volte anche fisica) ha la necessità di essere ascoltata. Perché?
Perché ci spiega che stiamo avendo una reazione emotiva ad un comportamento, ad una situazione, ad una persona, ad una parola, che ci ha destabilizzato ed è quindi davvero molto importante approfondirne la causa alla radice.
Prova a chiederti: perché mi sono arrabbiato? Cosa ha scatenato in me questa emozione?
Questo serve per andare a identificare in modo puntuale e preciso COSA e COME sono arrivato/a a provare certe sensazioni e ad avere determinate reazioni.
È un comportamento ben preciso che ha scatenato in me una reazione?
È una persona con la quale non riesco a creare un buon feeling?
È una parola o un concetto ben definito che mi infastidisce?
La ricerca della causa serve per non ricadere nella stessa identica situazione un’altra volta.
Attenzione perché la rabbia è fetente; altera la nostra percezione della realtà e frammenta/congela il nostro livello di attenzione, attivando comportamenti che possono essere di fuga o di evitamento.
In entrambi i casi non affrontiamo la motivazione che sta alla base della nostra reazione emotiva, ma scappiamo oppure facciamo finta di niente, rimanendo passivi.
Normalmente la rabbia nasce quando veniamo ostacolati nel raggiungimento dei nostri obbiettivi, oppure quando ci sentiamo trattati in modo scorretto/ingiusto. In questi casi serve come reazione al “non farsi mettere i piedi in testa”, permettendoci di stabilire e mantenere dei confini ben precisi con le altre persone. Ti ritrovi in questo?
La rabbia ha un ampio range di manifestazione, da un iniziale nervosismo fino alla furia più nera.
Quando si manifesta, difficilmente lascia spazio alle altre emozioni perché va a saturare tutto il nostro livello di attenzione.
Quando diciamo “Vedo tutto nero!” oppure “Mi si è chiusa la vena!” è di questo che stiamo parlando…
La rabbia, come la tristezza, è una delle emozioni primarie. Ha una funzione di difesa da una minaccia e di protezione da un pericolo e, come tutte le emozioni di base, è utile alla sopravvivenza. Può essere gestita efficacemente e per farlo è necessario riconoscerla e comprenderne le cause.
Se siamo arrabbiati si vede e si percepisce!
La mimica facciale tipica della rabbia è costituita da sopracciglia corrugate e curvate verso il centro della fronte a formare rughe verticali; un’intensa espressione degli occhi, con sguardo fisso e palpebre tese; le narici sono dilatate, le labbra, i denti e la mandibola serrate. La postura appare rigida e i muscoli tesi.
La rabbia porta le persone a sporgersi in avanti con il corpo e a gonfiare il petto, per apparire più “grandi”. Si provano sensazioni come calore, sudorazione e a volte si arriva ad esprimere ciò che si prova attraverso la voce, con urla, oppure, se tenuta sotto controllo, attraverso una voce secca e tagliente.
Come possiamo allora convivere con questa parte così irrequieta e apparentemente incontrollabile?
Di base ci deve essere un NON GIUDIZIO. Non dobbiamo giudicarci per provare questa emozione.
Il non giudizio è il primo passo per riuscire a riconoscerla quando arriva, accettarla per quella che è ed imparare a gestirla.
Tra le tecniche di gestione della rabbia vi sono:
- La respirazione profonda (e la meditazione mindfulness)
- La comunicazione assertiva
- Le strategie di risoluzione dei conflitti
- Basi di problem solving
Se sei interessato/a ad approfondire queste tecniche e ad imparare a riconoscere, accettare e gestire la rabbia, in modo specifico per le tue necessità ed esigenze, contattami!
Intanto fammi sapere sotto nei commenti se sei una persona che si lascia trascinare dalla rabbia oppure sai gestirti nei momenti in cui la furia vorrebbe prendere il sopravvento…