Nel 1972, il Dr. Bernice McCarthy ha sviluppato una metodologia per aiutare gli insegnanti nel loro compito educativo. Questo approccio, basato su diverse modalità di acquisizione della conoscenza, è chiamato “sistema 4MAT”.
Il sistema 4MAT è utilizzato per comprendere i principi secondo i quali le persone assimilano le informazioni, come elaborano le idee e quali canali preferiscono utilizzare per mettersi in relazione con gli altri.
Esaminiamo i diversi stili di apprendimento a partire da alcune domande; prova a metterti in gioco anche tu e a definire il tuo stile di appartenenza!
Sfatiamo un mito: l’altro dei nostri consigli e delle nostre critiche (se non costruttive) se ne fa ben poco! Con la frase “Lo dico per il tuo bene” ci si nasconde dietro alla volontà apparente di volere il bene dell’altro, ma in realtà, se ci addentriamo nelle sue implicazioni per coglierne il potere ambivalente, scopriamo che risulta palesemente influenzante e a tratti ricattatoria.
Implica che chi la pronuncia stia promuovendo una propria idea (che sia consiglio o critica) su ciò che l’altro dovrebbe fare o non fare, o che ha fatto o non fatto.
Un’intrusione quasi sempre non richiesta, ma giustificata dal fatto che viene mossa dal “bene”, dalla volontà di aiutare “nel modo giusto”.
Un’altra frase frequente è “Ti critico perché ci tengo a te”, quasi a confermare che visto che ci tengo a te, ti dico cosa c’è che non va – diventando a tutti gli effetti il giudice della tua vita.
Ma cosa mi erge a potenziale giudice della vita di un altro?
Ho dimostrato di essere esente da qualsiasi tipo di errore, addirittura per essere preso come esempio assoluto? In tutta onestà, non credo!
Lasciarsi scappare ogni tanto un consiglio o una critica ci sta, non siamo qui a giudicare nessuno, è il caso di confermarlo; qui si tratta di chi, per abitudine, parla, argomenta, comunica, infarcendo con consigli e critiche le proprie conversazioni, con una forza di convincimento strabordante e purtroppo convincente e quasi efficace.
Queste persone hanno affinato una tecnica infallibile che prevede il dare consigli che contengano intrinsecamente una critica, ad esempio: “Io, fossi in te, per come ti conosco, non farei un’altra ed ennesima scelta così insensata!”
Come ci poniamo di fronte ad un amico che ci dice questa frase?
Forse, nella maggior parte dei casi, ci rimettiamo all’immagine che lui/lei sta dando di noi, ovvero di quello/a che sta facendo una cavolata dietro l’altra.
Tutto questo è corretto e può avere un risvolto positivo? Provate a pensarci….
Magari noi ci eravamo aperti semplicemente per raccontare qualcosa, avevamo voglia di sfogarci, di essere capiti ed ascoltati, ma questa frase o comportamento ci hanno fatto sprofondare in un circolo di ansia, incertezza e frustrazione.
Vale davvero la pena quindi arrivare a tanto?
Non possiamo solo limitarci ad ascoltare e ad aiutare l’altro a trovare la sua soluzione al problema, senza giudicare e senza per forza dire ciò che pensiamo?
Se ci riconosciamo tra coloro che danno consigli e critiche a getto continuo, forse è il caso di fermarsi un attimo a riflettere. Se qualcuno lo facesse con noi, ci sentiremmo a nostro agio?
In questi casi il trucco è sempre uno: immedesimarsi!
Come vorremmo che l’altro trattasse noi nella stessa situazione? Ecco, questo è il cardine di tutto.
Trattiamo gli altri come vorremmo essere trattati! Troppo stesso ce ne dimentichiamo, e dire che è così semplice…..