E’ capitato a tutti di avere la necessità (o volontà) di dire di NO a colleghi, famigliari o responsabili e di non esserci riusciti, stante poi pentirsene amaramente, perché quel NO non detto ci stava complicando, e di molto, quotidianità e serenità interiore.
Perché siamo abituati a non dire di NO?
O meglio… cosa inconsciamente troviamo di sbagliato nel dire di NO? Nel rifiutare? Nel non accettare un lavoro, una situazione, una condizione che non ci piace/va a genio, ma ci sentiamo comunque in obbligo (morale) di portare avanti?
Essere capaci di dire di NO è importante se volete ottenere ciò che desiderate dalla vita (qui approfondiamo il lato professionale) evitando che gli altri si approfittino della vostra disponibilità.
Ecco quindi alcuni consigli su come gestire il disagio che potreste provare, dicendo qualche “NO”, oltre a trovare qualche stratagemma per esprimere questo messaggio agli altri ed essere sicuri che arrivi forte e chiaro!
Possibili situazioni in cui potreste trovarvi a dire un bel NO:
– lavoro extra che non volete fare;
– prendervi la responsabilità di un progetto/attività che non vi sentite pronti ad affrontare;
– in caso di manipolazione per fare qualcosa che va contro i vostri valori.
Perché è difficile dire di NO?
Per molti di noi dire di NO è davvero faticoso.
Per provare a superare questa barriera e diventare così più bravi a rispondere un”NO” convinto, questi i primi passi da fare:
– riconoscere gli stereotipi che ci rendono difficile dire di NO o che ci fanno stare male quando lo facciamo;
– imparare ad esprimere un NO che riduca al minimo lo scontento dell’altra persona e che limiti i danni alla relazione;
– trovare i giusti modi per relazionarsi con chi non accetta il nostro NO e cerca di manipolarci per ottenere a tutti i costi un SI’.
Come riconoscere e cambiare gli stereotipi.
STEREOTIPO: opinione rigidamente precostituita e generalizzata, non acquisita sulla base di un’esperienza diretta…
Sappiamo bene che questi possono impedirci di gestire in modo efficace le situazioni difficili, ad esempio:
– “Devo sempre essere collaborativo per compiacere gli altri”
– “E’ importante mettere sempre gli altri al primo posto!”
– “Dire di NO è scortese e da egoista”
– “Dire di No ferirà l’altro e lo farà sentire rifiutato”
Proviamo a girare il tutto: invece di sentirci in colpa nei confronti degli altri, impariamo ad ascoltarci maggiormente, evitando di sentirci in colpa verso noi stessi per un SI’ non voluto…
I nuovi pensieri potrebbero quindi diventare:
– “Si può dire di NO”
– “Le persone hanno il diritto di chiedere e io ho il diritto di rifiutare”
– “In effetti se diciamo di sì ad una cosa, stiamo dicendo NO a qualcosa d’altro. C’è sempre una scelta dinnanzi a noi…”
Vedete come cambia la cosa??
Tipologie di NO.
Il NO può essere di diversi tipi:
– Il NO COMPRENSIVO : addolcendo il rifiuto mostrando comprensione ed empatia verso l’altra persona.
ES. “Mi spiace non poterti aiutare, vedo che sei in difficoltà e spero tu riesca a trovare qualcuno che abbia la capacità/possibilità di aiutarti a farlo”
– Il NO PREVENTIVO : potrebbe risparmiare di dover usare proprio la parola “NO”.
Premessa: sapete che il Vs superiore sta cercando qualcuno che faccia gli straordinari e voi non intendete farli. In questo caso un NO preventivo potrebbe tradursi in un vostro anticipare al capo che al momento avete impegni personali post orario di lavoro che vi obbligano a dare il massimo nelle ore prestabilite e che quindi osserverete un orario di uscita ligio. Sarà difficile che vi venga quindi chiesto espressamente di fare straordinari.
– Il NO POSTICIPATO: Non è definitivo. È un modo per dire NO ad una richiesta presente, ma lascia spazio per dire eventualmente SI’ in futuro. Usalo se vuoi veramente soddisfare la richiesta.
ES. “Non posso coprirti per la riunione oggi, ma potrei farlo la prossima settimana se ne avrai ancora necessità”
– Il NO INDAGATORE: come con il posticipato, questo non è un NO definitivo. È un modo per aprire la richiesta e vedere se esiste un altro modo per soddisfarla.
ES. “C’è un altro momento in cui ci potremmo trovare per vedere insieme quella cosa?”
Cosa fare in caso di manipolazione?
Se l’altro non accetta il vostro NO e cerca di manipolarvi per ottenere il suo risultato, provate con la tecnica del DISCO ROTTO.
Ripetete all’infinito che NO, voi non potete proprio soddisfare la necessità/bisogno dell’altro.
Un esempio:
Collega : “Sono troppo occupata oggi, vai tu alla riunione al mio posto per redigere il verbale?”
IO: “Mi spiace, ma anche io sono un po’ incastrata tra riunioni e lavori da completare. Non posso proprio andare al tuo posto.”
Collega: “Sono sommersa di lavoro, ho bisogno di un aiuto.”
IO:” Mi spiace molto, sembri davvero incasinata anche tu, ma purtroppo non posso proprio andare al tuo posto. “
Collega: “Sei sempre così disponibile, perché mi molli proprio adesso?”
IO: “Sono felice che mi reputi disponibile, e mi spiace che ti senta mollata proprio ora, ma purtroppo non posso proprio andare al tuo posto.”
La collega magari terrà il muso qualche giorno, ma pazienza! Che dite?
Come fare a dire di NO:
– sii diretto e onesto, ma non scortese;
– non dilungarti in storie assurde per giustificarti, sii breve;
– se sei in difficoltà dillo all’altro!
– l’educazione ripaga “Grazie per avermelo chiesto, ma….”
– non chiedere scusa, ma fornisci motivazioni valide;
– assumiti la responsabilità di quel NO: no scuse o colpe verso altri.
Il risentimento che potrebbe ristagnare dentro di te per aver accettato di fare una cosa controvoglia, potrebbe alla lunga ledere il rapporto con la persona che ti ha fatto la richiesta. Attenzione!
Noi siamo importanti tanto quanto le persone che ci circondano, anche in ambito professionale. Cerchiamo di non buttare via le ns energie inutilmente e impariamo a dire di NO!
Lo facciamo per noi.