“Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarla a tua nonna.”
Albert Einstein
Comunicare deriva dal termine latino “communis”, “communicare”, ossia mettere in comune tra due o più persone esperienze, informazioni, pensieri ed emozioni.
La comunicazione è un processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto ed è lo strumento principale di relazione che l’uomo ha a disposizione per creare e mantenere l’interazione con i suoi simili.
La competenza comunicativa è quindi la capacità di un individuo di produrre e capire messaggi che lo pongono in interazione con gli altri. Questa capacità comprende non solo l’abilità linguistica e grammaticale di produrre e interpretare frasi, ma anche una serie di abilità sociali che consentono di saper adeguare il messaggio alla situazione specifica.
La comunicazione umana mette in gioco variabili complesse, in cui hanno forte peso il significato del messaggio, il tipo di codice usato e le caratteristiche soggettive degli interlocutori. Dal punto di vista psicologico, ciò che conta più del significato è la valutazione soggettiva che viene tratta da esso.
Il principio della comunicazione di Bennis dimostra che esiste una distorsione del messaggio che desideriamo inviare perché, oltre a quello che intendiamo comunicare, si aggiunge ciò che non era nostra intenzione comunicare, per cui il messaggio percepito è diverso da quello inviato.
Questo avviene perché la comunicazione è costituita, oltre che dalla componente razionale, anche da quella emotiva ed è fortemente influenzata dalle personalità diverse che si mettono in relazione e dai meccanismi della percezione e di difesa che gli interlocutori mettono in campo.
Proviamo allora ad approfondire insieme la teoria dei “primi cinque minuti”, ovvero quella teoria che dimostra che il futuro di una nuova relazione è influenzato da quanto intenso ed efficace risulta l’impatto iniziale.
Questo è l’assunto: se si ottiene una impressione favorevole nei primi 5 minuti di una interazione, le relazioni future saranno orientate positivamente nel 50% dei casi; viceversa, se questi primi cinque minuti lasciano un’impressione sfavorevole, allora le relazioni future saranno improntate negativamente nel 90% dei casi.
Che cosa si conosce dell’altro in cinque minuti?
L’aspetto esteriore, i gesti, la posizione che assume nello spazio, il tipo di vicinanza fisica che propone, il tono della voce ed altri aspetti, tutti trasmessi attraverso la comunicazione non verbale.
È comune a molte persone la consapevolezza che non sempre la comunicazione avviene in modo positivo e fruttuoso. Spesso capita, che al contrario di tutte le nostre aspettative, ciò che abbiamo trasmesso non corrisponda a ciò che avevamo in mente e ciò che è stato recepito dal nostro interlocutore non sia ciò che noi abbiamo trasmesso.
Sulla volontà di spiegare cosa avviene nei vari passaggi di un discorso, è molto esplicito l’esempio della “Cascata della comunicazione”:
Volendo esprimere il 100% di ciò che pensiamo, ne riusciamo ad esprimere solo il 70%, di cui solo il 40% viene ascoltato, solo il 20% compreso veramente e solo il 10% ricordato.
Una o più domande che potranno sembrare necessarie in questo momento sono: perché non riusciamo a comunicare ciò che vogliamo? È colpa nostra o del nostro interlocutore?
Il primo e più pericoloso degli errori che facciamo nel comunicare, si cela sotto l’espressione “diamo
per scontato”. Ad esempio, diamo per scontato che gli altri siano uguali a noi, oppure diamo per scontato di essere i migliori comunicatori sulla faccia della terra e se l’altro non ci capisce è colpa sua!
Ecco, queste e altre dinamiche automatiche ci bloccano, è come se mettessero un muro tra noi e l’altra persona.
Dobbiamo sempre ricordare che la trattativa per instaurare una buona relazione interpersonale è condotta sempre in maniera extra-verbale, ai limiti della consapevolezza, su un canale parallelo a quello verbale.
Saper prestare ascolto ai messaggi non verbali significa far emergere un canale di comunicazione indispensabile per l’avvio di una più vera e autentica relazione.
Per comunicare efficacemente è utile pensare a chi ci si rivolge, in che contesto siamo, l’obiettivo che ci diamo e il linguaggio che usiamo.
Quali fattori favoriscono la comunicazione?
- Identità dei comunicanti
- La relazione tra i comunicanti
- Il contenuto
- Il linguaggio
- La congruenza tra verbale e non verbale
- Il canale di trasmissione
- La flessibilità delle strategie utilizzate
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